Anche quest'anno in classe ho proposto il racconto autobiografico. Si tratta di un tipo di testo che a scuola, come si sa, non può essere in alcun modo trascurato se si vuole lavorare sulla scrittura. Offre l'occasione di incontrare tutte le fasi della composizione di un pezzo, permettendo all'insegnante di fornire strategie spendibili in più occasioni, ed è motivante perché valorizza il vissuto dei ragazzi. Io, nonostante la mia poca esperienza, ho fino ad ora trovato estremamente efficace proporlo in chiave laboratoriale.
Quando mi appresto a leggere i primi testi autobiografici prodotti dai ragazzi mi emoziono sempre molto, e ricevo sempre bellissime sorprese: salta infatti subito agli occhi quanto le strategie che vengono fornite in questo contesto siano in grado di migliorare la qualità degli elaborati permettendo ai ragazzi di produrre testi gradevoli, non noiosi, centrati e spesso coinvolgenti.
E mi beo. Per qualche minuto sto lì con gli occhi chiusi a vivere il momento e a gioire del fatto che la strada c'è e funziona, quasi sempre.
Con l'autobiografico, quest'anno un'altra classe "ha svoltato" e ha cominciato ad aver fiducia nelle proprie capacità. Paradossalmente, per la mia esperienza, non sono i ragazzi già bravi a scrivere a trarre maggior giovamento dalle strategie offerte, ma quelli che si lasciano guidare e sanno di avere tanto da imparare. Comunque, tutti coloro che sono disposti a mettere in forse le proprie pratiche per abbracciarne di nuove restano poi sorpresi e soddisfatti del proprio lavoro.
Questa è la presentazione che ho costruito per fare il punto su quanto emerso dalla lettura, qui e qui ci sono i post dello scorso anno con alcune minilezioni proposte.
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