Primi piccoli passi verso il laboratorio di lettura e scrittura, in una dimensione nuova e "a ostacoli". Quest'anno tentare di creare una comunità di lettori e scrittori sembra un'impresa davvero difficile, per tanti motivi che non starò ad elencare. Può poi capitare che i programmi fatti lontano dalla contingenza della quotidianità in classe, vadano un po' rivisti, almeno in relazione ai tempi.
E allora mi sono chiesta: cosa ha davvero funzionato secondo me lo scorso anno ( che è stato il primo anno di sperimentazione, condito per giunta anche da alcuni mesi di didattica a distanza)? A cosa non posso rinunciare? Da dove devo cominciare?
Quello che infatti, di sicuro, ho capito fin qui dell'approccio proprio del WRW è che è un abito di sartoria, e che va cucito certamente sulla classe, ma anche sul docente. Ebbene, nelle mie classi, lo scorso anno, ciò che ha funzionato e sostenuto il laboratorio ( e me, in questa nuova avventura) è stato il taccuino. So che si sconsiglia di introdurlo troppo presto, perché si rischia di bruciarlo. Sicuramente l'uso che ne fanno i miei studenti, seguendo le mie indicazioni, è piuttosto semplice, non si avvicina nemmeno lontanamente ad esaurire le potenzialità di questo strumento. Però l'anno scorso ci ha aiutato tanto a crescere come lettori, come persone che riflettono sui libri e che amano i libri.
Il taccuino, infatti, lo abbiamo utilizzato soprattutto come taccuino del lettore, come scrigno per le annotazioni sui libri letti individualmente o ad alta voce, come laboratorio di metacognizione, come luogo in cui esprimere anche la proprio creatività in service of meaning.
E così ho tagliato la testa al toro e l'ho presentato quasi subito. Avevo necessità che lo avessero tra le mani quando ci saremmo addentrati nelle prime letture ad alta voce.
Per quanto riguarda la scrittura, nel taccuino inseriamo attivatori e "quick write", ne facciamo dunque un uso piuttosto limitato, e sempre guidato. Sperimento da pochissimo, del resto, e preferisco introdurre solo gli aspetti su cui ho riflettuto di più e con i quali mi sento più a mio agio, perché so dove ci condurranno, senza fretta, con l'obiettivo di accendere e tener vivo il più possibile il desiderio di leggere e scrivere.
Queste le immagini del primo "attivatore" dell'anno, Tutto su di me. L'ho inserito in un percorso sull'accoglienza e l' ho disegnato riprendendolo da qui (Pinterest è, come sempre, una miniera!). Dopo aver riempito le varie caselle, si potrà, volendo, procedere con un "lampo di scrittura", scrivere cioè ininterrottamente per dieci minuti a partire da uno degli aspetti della nostra vita suggerito dall'attivatore.
Altro attivatore, che intendo proporre dopo la lettura della poesia C'è nell'ultimo boccone di calma (di Silvia Vecchini, dalla raccolta "Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno"), è questo: "Immagini, odori, suoni, sapori, ricordi dell'estate appena trascorsa". Insieme al Cuore suggerito da Jenny Poletti Riz in Scrittori si diventa, avremo presto tre "generatori di idee" da cui attingere per le nostre prime prove di scrittura.
Questo il link di Tutto su di me per chi vuole utilizzarlo, ma non ama disegnare.
Grazie
RispondiEliminaGrazie a te per aver letto!
EliminaGrazie. Anch'io vorrei iniziare questo percorso, ma essendo precaria è difficile strutturare..inoltre lavoro al cpia, con gli stranieri, e con i contenuti dei testi devo fare attenzione a quello cge evoco..da quale testo potrei iniziare per approfondire?
RispondiEliminaCiao, per cominciare ti consiglio di leggere "Scrittori si diventa" di Jenny Poletti Riz (per il Writing) e "Leggere, comprendere, condividere" di Cavadini, De Martin e Pianigiani ( per il Reading). Ti consiglio inoltre di leggere gli articoli del blog degli Italian Writing Teachers. Anche se non sai quali classi avrai, potresti comunque provare a progettare un solo modulo o di lettura o di scrittura, per cominciare. Un grande in bocca al lupo!
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