Il nostro viaggio nell'Iliade.

 


di Atlantios - Pixabay

Il racconto "Paride e la mela", tratto da "Miti Greci" di Sabina Colloredo, ci ha fatto da ponte naturale verso l'Iliade. 
Per introdurre i ragazzi nella storia, mi sono avvalsa di una presentazione realizzata con Google slide  e del libro di testo, il volume dedicato al mito e all'epica di "Terre Incantate" della Lattes (autori: Lavazza/ Bisacca/ Paolella). Qui ci siamo soffermati in particolare su una pagina, quella in cui venivano descritte le armi degli eroi. Abbiamo così subito appreso che la lancia "è lo strumento che attua il contatto fra i guerrieri infrangendo una dopo l'altra le protezioni fino a mordere la carne, la bianca indifesa carne dell'eroe". L'arco, invece, "è l'arma dell'insidia e dell'ombra, i Greci lo consideravano barbaro e vile, perché colpiva da lontano eludendo la nobiltà dello scontro diretto",  così durante la lettura non ci siamo meravigliati del fatto che l'arma più  volte usata da Paride fosse proprio l'arco!

Quindi siamo passati alla lettura dei primi versi  del proemio nella versione di Rosa Calzecchi Onesti per ragionare sul testo, esplorare il significato di alcuni termini poco noti e farci un po' di domande. Sul quaderno, al centro di una pagina, abbiamo riscritto i primi versi, poi ciascuno ha cerchiato le parole che non conosceva ed ha provato ad intuirne il significato, appuntando le riflessioni sulla parte alta e quella bassa del foglio. I patronimici hanno suscitato molto interesse e curiosità. Abbiamo poi cercato di ricostruire il significato del testo e ci siamo fatti un po' di domande. Fra tutte, la più intrigante è senz'altro stata questa: perché  l'autore dice che l'ira di Achille infligge lutti agli Achei e non ai Troiani? Achille non  è forse Acheo?  Combatterà, allora,  contro i suoi stessi compagni? E perché mai?

Con questi interrogativi abbiamo lasciato il proemio e ci siamo avvicinati alla bella riscrittura di Nicola Cinquetti,  "Iliade", testo illustrato da Desideria Guicciardini, che ho scoperto grazie al gruppo fb degli Italian Writing Teachers. Dell'opera abbiamo letto molti capitoli, non tutti ma abbastanza per immergerci in questa meravigliosa storia senza tempo che ci ha stupito ed emozionato tante volte. 
Così abbiamo compreso e sposato inizialmente le ragioni di Achille che decide di ritirarsi dalla battaglia per via del comportamento di     Agamennone ( anche se qualcuno tra i ragazzi ha definito Achille un "mammone" per il suo lamentarsi con Teti della situazione e perché non avesse fatto nulla per impedire alla madre di chiedere l'intervento di Zeus per ottenere giustizia). Abbiamo detestato Agamennone per la sua prepotenza e per la sua crudeltà, come quando nel libro 6 intima a Menelao, che ha un moto di pietà verso Adrasto, di non avere compassione per alcun troiano, nemmeno del bambino più piccolo. Più volte ce la siamo, poi,  presa con Paride, che sfugge alle sue responsabilità con l'abilità delle sue parole. 
 

Tra le scene preferite si annoverano l'incontro tra Ettore e Andromaca, la battaglia del fiume Scamandro, Efesto che forgia l'armatura di Achille. Grande pathos ha suscitato il duello tra Ettore e Achille, soprattutto il momento in cui la dea Atena assume le sembianze di Deifobo per tendere un tranello al guerriero troiano. 

Nel corso della lettura, che è  durata due mesi ( lettura e scrittura infatti si sono alternate durante la settimana per permettere agli scritti di sostare in quarantena per qualche giorno prima di essere riconsegnati ogni volta) abbiamo "visualizzato" molte scene, riproducendole sui taccuini e abbiamo lavorato sui personaggi usando due strategie. Per Agamennone abbiamo diviso il foglio in quattro parti in cui i ragazzi hanno inserito alcuni indizi che emergevano dalla lettura (aspetto fisico/ cosa fa/ cosa dice/ cosa dicono di lui ).


Per Achille ci siamo avvalsi della strategia 6.18 presente nel Reading Strategies Book della Serravallo e abbiamo cercato di trovare le parole adatte per descrivere un personaggio. Lo abbiamo fatto usando la tabella a T di cui ho letto in tanti post nel gruppo facebook degli iwt. Questa strategia ha funzionato, nei taccuini  ho ritrovato la tabella a T utilizzata autonomamente per analizzare i personaggi dei libri che i ragazzi stavano leggendo in lettura individuale. 

Il corso Erickson di aprile mi ha permesso di incontrare la routine di pensiero denominata "Colore/Simbolo/Immagine" e per questo (e tanto altro) ringrazio le professoresse Linda Cavadini e Agnese Pianigiani. Ho deciso di proporla subito e applicarla ai libri dell'Iliade che andavamo leggendo. Il confronto in plenaria su questa strategia è stato molto utile, in particolare lavorare sul "colore" che i ragazzi intendevano attribuire ai libri letti, ci ha permesso di rendere espliciti alcuni dei temi dell'opera e a me di introdurre la differenza tra argomento e tema.

A conclusione del percorso ho proposto un organizzatore grafico, di cui condivido il link, (Iliade ) per verificare la comprensione del testo e la profondità delle riflessioni. Poche richieste: un'annotazione complessiva che si rifacesse allo schema ad Y (a voce ho specificato loro che avrebbero anche potuto sviluppare solo uno dei tre elementi), una riflessione sui personaggi (avrebbero dovuto selezionarne solo tre), un colore, i temi e un breve messaggio ai futuri lettori dell'Opera. 
Ecco quale pensiero ha infilato un mio alunno nella bottiglia, e mi ha fatto un po' sorridere:
Questo libro ve lo consiglio se vi piace l'azione, i massacri e se avete molta memoria per ricordare i nomi di tutti i personaggi.




Commenti