Lo One Pager è uno strumento estremamente accattivante, quando mi sono avvicinata al WRW diversi anni fa, ne sono stata attratta, come accade a molti. Vedere questi splendidi fogli decorati, ricchi di scrittura e disegni, può indurre inizialmente a pensare che si tratti di un lavoro semplice e divertente da proporre in classe. E non nego che all'inizio anche io mi sono lasciata condizionare. Quanti decidono di proporre questa modalità di verifica in classe senza una adeguata preparazione, senza un lavoro precedente consapevole di lettura e comprensione insieme ai ragazzi, si trovano ad un certo punto a "soffrire" sia per i risultati ottenuti che per la difficoltà di valutare un elaborato così complesso.
Col tempo ho imparato che lo One Pager può essere uno strumento preziosissimo per accompagnare i ragazzi nel produrre i primi brevi commenti di senso ad un testo.
Nel video propongo la presentazione che ho postato sulla classroom dei ragazzi e delle ragazze di prima, affinché anche a casa potessero riguardarla per prepararsi al compito in classe.
La proposta dello One Pager è venuta dopo diversi mesi di lavoro sul testo, dopo un percorso piuttosto lungo che ci ha portati ad avvicinarci alla lettura con calma, prima in modo condiviso e poi in autonomia (qui un breve articolo sulle prime attività di lettura).
Le richieste presenti al momento del compito erano già state ampiamente sperimentate in classe più volte, sia oralmente che sui taccuini, sia in relazione alla fiabe che ad altri testi narrativi.
Con questo lavoro ho scelto di valutare se fossero state acquisite alcune specifiche strategie di comprensione e di "reazione" al testo. Sapevo quindi bene, prima di proporlo, cosa e come lo avrei valutato, e leggere i lavori degli studenti mi è stato utile per capire su cosa "tornare" e cosa chiarire loro in futuro.
L'ho strutturato secondo le mie esigenze, tenendo conto del lavoro fatto in classe. Più avanti potrò proporne di più ricchi, o meno strutturati, quando penserò che sia il caso di lasciare maggiore autonomia. Come sempre, il wrw "si cuce" sulla classe, e sul docente: la medesima proposta non può andar bene per tutte le classi.
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