Eccomi qui a raccontare un'esperienza a cui tengo molto, un progetto di dodici ore realizzato nell'ambito delle attività che la mia scuola ha messo in campo per l'estate. Desideravo da tempo occuparmi dell'organizzazione di un percorso incentrato pienamente sull'educazione alla lettura, "fuori dalle aule", che fosse vissuto come " hobby", lontano dalle routine scolastiche. Uno dei miei sogni da qualche anno a questa parte, del resto, è proprio quello di gestire un gruppo di lettura per ragazze e ragazzi in biblioteca, mi piacerebbe molto e mi permetterebbe di continuare a crescere come "promotrice di esperienze di lettura (?)", ruolo per il quale, mi rendo conto, da diverso tempo mi sto formando.
Da quando il Reading Workshop è entrato come uno tsunami nella mia vita, è stato tutto un leggere libri per ragazzi, manuali, saggi sull'educazione alla lettura, articoli e post di esperti nel campo, seguire corsi di formazione sull'argomento. La sperimentazione del WRW in classe, cominciata a pieno regime a settembre del 2019, mi ha permesso di toccare con mano una inaspettata verità: tutti crescono come lettori se vengono messi nelle condizioni di poterlo fare. Una di queste condizioni è certamente quella di offrire a ragazze e ragazzi uno spazio in cui poter vivere l'esperienza della lettura insieme: sono infatti sempre più convinta che ci voglia una comunità, un gruppo, per fare un lettore e che come lettori si cresca insieme.
Il progetto che mi è stato permesso di realizzare prevedeva dodici ore di attività, che ho suddiviso in tre giorni: quattro ore al giorno. Così, per tre giorni di seguito, a luglio, dalle ore 09:00 del mattino, ci siamo incontrati per leggere!
L'attività si rivolgeva a lettori e lettrici dal background non proprio omogeneo, non tutti erano lettori esperti e appassionati, qualcuno si trovava lì perché invitato dalla famiglia a partecipare: tuttavia i compagni più motivati, gli ambienti e le attività proposte ci hanno messo davvero poco a condurre ciascuno nel proprio "luogo letterario".
Ho cercato di rendere l'attività il più possibile dinamica, alternando i tempi dedicati esclusivamente alla lettura autonoma ad altri di condivisione e di esplorazione dei materiali. Tra gli obiettivi che mi ero proposta, infatti, c'era quello di permettere ai ragazzi e alle ragazze di stilare una lista di libri da leggere ponderata, nata dal contatto con i testi e dal confronto con i compagni.
Per inaugurare il percorso ho fatto dono a ciascuno di un piccolo kit pensato per l'occasione: una borsina di carta in cui ho inserito una penna per prendere appunti, un esile taccuino su cui stendere la lista, un miniblocchetto di post it ed un altrettanto mini evidenziatore (c'è chi ama il "lettering"!).
Quindi, dopo due parole su ciò che avremmo fatto nei tre giorni, ho proposto un breve test che ho ricavato dalla lettura del libro della Erickson "Educare alla lettura" di Silvia Pognante e Jenny Poletti Riz (pagg. 274 - 275), con qualche modifica, per cercare di capire che tipo di "animali- lettori" fossimo, così da poter rompere il ghiaccio e poter cominciare a raccontarci come lettori e lettrici (in quale profilo ci riconosciamo, oppure in quali profili? in quale profilo vorremmo riconoscerci?) . Successivamente ho proposto la realizzazione di un segnalibro che ci rappresentasse come animali - lettori, appunto, e che ci accompagnasse in questo viaggio di "esplorazione". Ho fornito cartoncini già tagliati e immagini in fotocopia, la biblioteca ci ha messo a disposizione forbici, colla, colori e un grande tavolo intorno al quale lavorare.
Il primo giorno lo abbiamo trascorso, infatti, proprio presso la Biblioteca Comunale, così come il terzo: abbiamo quindi potuto fruire di un gran numero di proposte di lettura, posizionate sapientemente in giro tra scaffali, espositori ed invitanti tappeti. La nostra bibliotecaria ha avuto cura di selezionare per noi una serie di albi illustrati "per grandi" che sono stati sfogliati con interesse e sorpresa da parte dei giovani lettori e delle giovani lettrici.
Dopo il segnalibro, ho invitato tutti ad andare in esplorazione, dunque, a osservare copertine, leggere sinossi, sfogliare e cercare il proprio libro. Quindi ci siamo ritrovati tutti di nuovo intorno al tavolo per condividere le nostre scoperte ed arricchire le nostre liste. A questo punto, ormai carichi e desiderosi di cominciare a leggere, finalmente, ho dato il via alla lettura autonoma, invitando ciascuno a trovare il proprio angolino per entrare nella "bolla di lettura".
La giornata si è conclusa con un breve momento di condivisione in cui più che altro ci siamo detti se le scelte fatte avevano risposto alle aspettative.
Il giorno successivo non ci siamo recati a piedi in Biblioteca come nel giorno precedente, ma siamo rimasti a scuola ad esplorare la ricca biblioteca scolastica: da diversi anni il Progetto di Istituto "Crescere Lettori" con #ioleggoperché e, prima, il Giralibro ci hanno consentito di implementarla notevolmente. Attualmente la nostra è una biblioteca diffusa, i volumi sono conservati in armadi posti lungo il corridoio in attesa della nuova struttura scolastica che si sta approntando per noi e nella quale speriamo di poter costruire una biblioteca confortevole, accogliente e aperta alla comunità.
A scuola abbiamo usufruito di due aule comunicanti attraverso uno spazio esterno: in una inizialmente ci siamo riuniti per fare il punto e chiarire come sarebbe stata organizzata la giornata, nell'altra avevo sistemato su alcuni banchi diversi libri tirati giù dagli armadietti per l'occasione. In una prima parte della giornata i ragazzi e le ragazze, in coppie, hanno "esplorato" i volumi presenti e selezionato, tra tutti, due titoli interessanti da proporre al gruppo. Ci siamo quindi ritrovati nell'altra aula, in cerchio, per presentare le proposte che li avevano maggiormente incuriositi. In questo modo la lista si è ulteriormente arricchita di libri tra l'altro disponibili a scuola. Tra i tanti ho visto che qualcuno aveva tra le mani "Il figlio del cimitero" di Neil Gaiman, libro che io adoro, e non ho resistito a leggere a tutti l'incipit ad alta voce! Finito il giro, prima di "entrare nella bolla", ho detto loro come si sarebbe svolto il momento di condivisione, che cioè avremmo parlato brevemente della nostra esperienza di lettura a partire dalla scelta di una parola.
Solo alcuni dei ragazzi e delle ragazze di prima e seconda media che a luglio hanno preso parte a questo progetto erano studenti delle mie classi. So che in tre giorni non si costruisce una comunità di lettori e non si può certo dire che siamo riusciti ad andare in profondità nei testi, il gruppo però è sembrato affiatarsi e "sciogliersi" con il passare dei giorni. L'esperienza è stata apprezzata. Coloro che non avevano ancora la tessera della biblioteca, di propria iniziativa sono tornati con i genitori nel pomeriggio a farla, altri hanno chiesto di portare a casa il libro della biblioteca scolastica che avevano cominciato a leggere, ho sentito qualcuno accettare i consigli di lettura di qualcun altro. Nessuno si è assentato nei tre giorni. Sono contenta, perché so che si è seminato. In fondo al cuore mi auguro che nascano altre occasioni per assaporare i germogli.
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