Burn è scritto da Patrick Ness, l'autore di Sette minuti dopo la mezzanotte, ed è tradotto per Mondadori da Giuseppe Iacobaci. Mi aspettavo molto da questa storia, considerando anche che amo in genere il fantasy, i draghi e la magia. La lettura non è stata quella che immaginavo, ma non mi ha delusa. Mi dispiace il fatto che non porterò il romanzo in biblioteca di classe perché lo considero più adatto alla scuola superiore ( potrei pensare di proporlo, nel caso, a qualche studentessa o studente più maturə, come mi è accaduto altre volte di fare).
I draghi, della cui presenza nel mondo il lettore apprende sin dalle prime pagine, parlano e svolgono lavori per gli esseri umani. Vivono in nazioni diverse e sono diversi a seconda della loro nazionalità. Ci sono quelli canadesi, grandi e rossi e quelli russi, blu e più piccoli. Kazimir è un blu ed è stato assunto dal padre di Sarah, negli Stati Uniti, per sgomberare i campi della fattoria con il suo fuoco. Il lavoro presso la fattoria è però solo un pretesto, Sarah è infatti determinante perché si compia una profezia.
L'epoca è quella della Guerra Fredda, in cui lo scontro tra Russia e USA è anche una competizione alla conquista dello spazio e i draghi vivono in questo tempo, pur tenendosi fuori dai problemi politici degli uomini.
Questo però non è l'unico dei mondi esistenti, ci sono altre dimensioni parallele, realtà simili tra loro anche se non identiche, altre Terre in cui i draghi, ad esempio, non esistono e non esiste la magia, e gli uomini hanno lì il proprio doppio. Le emozioni e i sentimenti sono però umani e uguali ovunque, anche se le diverse società possono agire condizionandone le manifestazioni.
Alcuni aspetti mi sono piaciuti molto, come la delicatezza con cui viene raccontato l'amore nascente tra Malcom e Nelson, o il personaggio di Kazimir. Ho trovato però l'intera storia un po' lenta, alcune riflessioni ridondanti, i dialoghi a volte noiosi.
Mi è piaciuta la commistione tra Storia e fantasy, l'ho trovata davvero originale. Mi è piaciuta la critica politica ad una società ( americana?) in cui alcuni uomini, che dovrebbero rappresentare la legalità, abusano del proprio potere, o altri vengono discriminati per la propria origine. Mi è piaciuto anche il tentativo di spiegare con una metafora la presenza del Male nel mondo ( ci sono uomini che in fondo sono draghi).Nelle immagini: Sarah e Kazimir secondo l'aspetto che hanno nella prima parte della storia e l'artiglio del drago, porta di accesso da un mondo all'altro, così come l'IA me li ha restituiti.
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