Leggere sviluppa l'empatia, riflettere su quanto si legge, confrontarsi con un testo, condividere i propri pensieri in merito a quanto letto, può aiutarci a modificare i nostri comportamenti: si educa al rispetto degli altri anche attraverso la lettura.
In occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ho, quindi, portato in classe un libro esile, uscito da poco, che fa bene a tutti leggere ed acquistando il quale è possibile sostenere una fondazione che si propone di educare al contrasto alla violenza di genere. Si tratta di "Cara Giulia" di Gino Cecchettin e Marco Franzoso. Il libro entrerà in biblioteca di classe, nella speranza che tanti ragazzi e ragazze possano leggerlo e possano annotare le proprie riflessioni.
Intanto, però, questo 25 novembre, dopo aver presentato in breve la vicenda di Giulia, esemplificativa purtroppo di un fenomeno così grave e diffuso, e la neonata fondazione, ho proposto la lettura di parte del capitolo 19 del libro (da pagina 119 a pagina 125), quella in cui il papà di Giulia attraverso la sua storia personale ci invita a riflettere sulla cultura nella quale può svilupparsi la violenza di genere.
Ho condiviso le pagine con i ragazzi e le ragazze, che negli anni precedenti avevano comunque in più momenti avuto l'occasione di riflettere sui temi della parità e degli stereotipi di genere, e ho chiesto loro di scegliere e commentare il passo che maggiormente li avesse colpiti.Condivido di seguito il documento A4 che ho distribuito in classe, con i "prompts" per sostenere la riflessione e che è possibile scaricare. Per la valutazione ho prevalentemente tenuto conto della coerenza tra il passo scelto ed il commento e della profondità delle riflessioni.
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