Piccoli divulgatori scrivono

 


Quante ne abbiamo combinate quest'anno in prima! 

Abbiamo scritto tanto sui nostri taccuini, provando ogni volta a riflettere sulle nostre letture, e abbiamo letto un bel po', in alcuni casi scoprendoci veri lettori per la prima volta.

Ci siamo dedicati, poi, al laboratorio di scrittura: siamo stati poeti e divulgatori scientifici. E proprio il percorso sul micro espositivo è quello che qui voglio tratteggiare, per tenerne a mente gli step e ricordare, la prossima volta, cosa ha funzionato della mia proposta e cosa invece no.

Si è trattata di una lunga esperienza, durata diversi mesi per molti motivi, fra questi i principali sono stati  un orario che prevedeva le due ore a fila solo una volta a settimana, la necessità di intervallare le sessioni di laboratorio di scrittura con quello di lettura (avevamo una scadenza inderogabile, dovevamo lavorare approfonditamente su un graphic novel in vista dell'incontro con l'autrice e l'illustratore) e l'importanza di fare il punto ogni volta, per riannodare le fila del lavoro che stavamo portando avanti.


Immersione

La fase di immersione è durata circa un mese (si è allungata per i motivi di cui ho scritto sopra). Ho cercato di scegliere testi brevi e focalizzati che costituissero un reale modello per gli studenti e le studentesse. Erano incentrati su elementi della natura e ne approfondivano un aspetto in particolare, quello che, nel lessico che abbiamo condiviso durante il laboratorio, abbiamo chiamato il "What". Insieme abbiamo cercato di dedurre gli aspetti caratteristici del genere per poi poterli "imitare" e, considerati i testi che avevo selezionato, abbiamo stabilito che nel nostro pezzo

- il "What" sarebbe stato centrale, e sarebbe stato ripreso in più paragrafi (nello specifico capoversi, trattandosi di un testo breve),

- sarebbero comunque state presenti informazioni relative a ciascuna delle cinque W,

- per rendere più chiari i concetti espressi sarebbero state usate anche delle similitudini,

- avremmo cercato di coinvolgere il lettore rivolgendoci direttamente a lui, ponendogli delle domande e "immergendolo" nei luoghi grazie all'uso dei "5 sensi"  (in tutti i testi selezionati per l'immersione l'autore si rivolge direttamente al lettore e cerca di coinvolgerlo),

- avremmo usato il presente indicativo come tempo verbale di riferimento e periodi brevi.

Una sessione di laboratorio di circa due ore è stata interamente dedicata ad un lavoro a gruppi. Ho riproposto uno dei brani già letti insieme e ciascun gruppo ha di volta in volta preso in considerazione un paragrafo- capoverso e lo ha analizzato, deducendo gli elementi presenti per poi confrontarsi con il resto della classe. Questa esperienza, per quanto in larga parte significativa, va snellita e semplificata. La prossima volta predisporrò una griglia con una serie di aspetti da osservare che i gruppi dovranno crocettare e poi motivare in plenaria. 

Nella sessione successiva sono tornata sullo stesso testo che avevamo "sezionato" nel lavoro a gruppi e abbiamo ancora lavorato sul contenuto, con l'uso di una strategia presente nel libro "Il testo espositivo con il WRW", di S. Pognante e R. Ramazzotti, Erickson: abbiamo riflettuto su come ogni paragrafo costituisse la riposta ad una domanda. Io ho "modellato" le prime ed in plenaria siamo andati avanti con le altre. 

Prescrittura

Preservare la scelta, seppur in un contesto definito (quello di lavorare su elementi della natura) è sempre fondamentale, è necessario per tenere viva la motivazione durante tutto il processo: devo amare e deve interessarmi ciò che vado a raccontare. Così, diverso tempo è stato dedicato alla scelta dell'oggetto intorno al quale costruire il pezzo e di cui diventare "esperti". Mi sono affidata ad un libro illustrato meraviglioso che è Mappe, un atlante per viaggiare tra terra, mari e culture del mondo edito da ElectaKids. Ho postato su classroom delle tavole e ho consentito agli studenti e alle studentesse di sfogliarlo.  I ragazzi e le ragazze hanno stilato una lista di animali e piante che avevano suscitato il loro interesse. Poi ho invitato tutti a rileggere la lista, a selezionare due "oggetti" ed ha cominciare una prima ricerca in internet sui due. Quindi, spento il pc, ho chiesto che scrivessero un quick write su ciascuno dei due e individuassero così quello che a loro avviso avesse una caratteristica per loro davvero significativa su cui costruire il pezzo. Infine, anche con l'aiuto dei compagni, hanno scelto!

A questo punto è cominciata la fase di ricerca online vera e propria: ho assegnato a ciascuno un compito su classroom con google documenti, in cui era presente una tabella in cui avrebbero dovuto inserire i tre link da loro individuati e ritenuti più affidabili per la loro ricerca. Qui è stato necessario soffermarsi sui criteri per individuare fonti attendibili.

Dopo la fase di ricerca online è stato necessario appuntare "in brutta" tutto ciò che si era imparato, così ciascuno ha scritto un testo esplicitando ciò che a questo punto sapeva, facendo riferimento alle 5W. Io sono passata tra i banchi e da ciascuno mi sono fatta raccontare il "What", che abbiamo detto sarebbe stato al centro di ciascun testo. Mi sono così resa conto che sarebbe stato più facile per i ragazzi capire come rendere focalizzato il proprio lavoro se li avessi guidati aggiungendo la domanda "e quindi?", così ho predisposto una ml dedicata ("Voglio scrivere un pezzo sulla volpe artica che nel corso dell'anno cambia il colore del proprio mantello". "Mmmm..., interessante. Mi incuriosisce che cambi il colore del mantello nel corso dell'anno. La volpe artica cambia il colore del mantello, e quindi? Cosa comporta ciò? Perché accade? Cosa puoi insegnare a chi ti legge, mio esperto piccolo divulgatore?".  "Questo le consente di mimetizzarsi con l'ambiente circostante durante le diverse stagioni, e la favorisce nella caccia e nel difendersi dai predatori".). 

Come si può capire, il lavoro è stato lungo e articolato, i ragazzi e le ragazze hanno sempre dovuto tenere d'occhio la classroom con le varie ml, che ho dato da rileggere più volte a casa. Il tempo incalzava e dovevo fornire nuove indicazioni a chi non era in ritardo sulla tabella di marcia. Non tutti, infatti,  hanno lavorato in sincrono, una delle criticità è stata questa, anche se è probabilmente proprio una caratteristica del laboratorio: non tutti vivevano contemporaneamente lo stesso momento del processo. 

Sempre in prescrittura ho chiesto che realizzassero una tabella, rifacendomi anche in questo caso al volume "Il testo espositivo con il WRW", di S. Pognante e R. Ramazzotti, Erickson, suddivisa in tre parti in cui avrebbero dovuto indicare il numero del paragrafo, la domanda a cui il paragrafo avrebbe dovuto rispondere e la modalità di presentazione.

La bozza

Tabella  e check list alla mano, è cominciata la fase di scrittura vera e propria. Qui ho proposto una ml sull'incipit e una sull'explicit, invitando studenti e studentesse a prendere spunto dai testi modello che avevamo letto. 

Sono seguite la fase di revisione (ho fornito una griglia di autovalutazione, per consentire loro di verificare di aver applicato le strategie proposte), l'editing (per cui ho consentito loro di consultare la solita scheda dell'editing che hanno nel taccuino) e la pubblicazione in bella copia. Ho chiesto anche di dare  un titolo al pezzo, ma non ho fornito in questo senso una ml dedicata, li ho però invitati a produrne uno che avesse a che fare con il "What": la prossima volta però scriverò una ml apposita.

Per la valutazione ho tenuto conto, ovviamente, dell'intero processo, oltre che del prodotto finale. 

Di seguito la minilezione sull'explicit.

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