Micro fiction: raccontare il pregresso.




Non è facile per niente scrivere racconti. Prima di incontrare il WRW mi capitava di chiedere ai ragazzi di scriverne, suggerendo magari un incipit da cui partire o un personaggio da individuare come protagonista. Prima di incontrare il WRW ciò che ottenevo era quasi sempre la sinossi di un racconto: non si usava il "mostra, non dire", non c'erano dialoghi, si evinceva soprattutto il desiderio di raccontare la propria idea di storia, dall'inizio alla fine, producendo un testo in cui generalmente prendevano molto spazio le azioni dei personaggi. Non ci si focalizzava poi su un momento particolarmente significativo della narrazione, e i personaggi si muovevano indisturbati da un luogo all'altro.
Ora invece, dopo aver sperimentato, grazie al Laboratorio di scrittura, l'autobiografico e l'horror, quando scriviamo, una delle cose che cerchiamo di evitare a tutti i costi è quello che le  teachers chiamano l' "effetto Gardaland", costruire cioè non una montagna della storia ma una "catena montuosa" con picchi e discese che confondono e non permettono una scrittura pensata e curata. Per evitare questo effetto, dunque,  ci concentriamo su una regola importantissima che ci aiuta, ci guida e in fondo ci semplifica anche il lavoro: quella di rispettare l'unità di tempo, di luogo e di azione.
Per lavorare sulla micro - fiction ho deciso che ciascuno si sarebbe mosso in piena libertà tra i generi (abbiamo letto brevi racconti diversi come mentor, toccando l'avventura, il fantastico, il fantascientifico). Anche un altro testo horror sarebbe andato bene. La regola aurea dell'unità di tempo, di luogo e di azione andava però, comunque, sempre rispettata.
 Questo vincolo induce ovviamente i ragazzi ad includere nei racconti solo una parte del plot. E va bene. Il problema è che diventa difficile informare il lettore di ciò che è accaduto prima del segmento di storia su cui ci si sofferma. Per ovviare a questa "criticità" ho proposto una strategia scaturita, come sempre, dall'osservazione dei testi mentor. Come hanno fatto i nostri beniamini? Come hanno raccontato il pregresso?



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