Sbocciano poesie.

 

Per il percorso sulla poesia, in prima, siamo partiti dalla lettura di "Ho visto i fuochi d'artificio" di Silvia Vecchini. Dopo varie settimane dedicate esclusivamente al laboratorio di lettura, i ragazzi erano incuriositi da ciò che avrebbe  riservato loro il laboratorio di scrittura. 

La lettura di "Fuochi d'artificio" ci ha coinvolti per un'ora, con grande stupore di qualcuno, che alla fine del lavoro lo ha poi fatto notare. Ho letto io la poesia più volte, invitando i ragazzi a chiudere gli occhi e a cercare di vedere con gli occhi della mente quanto il testo ci comunicava. Subito abbiamo potuto riflettere sulla metafora, perché tanti hanno dichiarato di aver visto, durante l'ascolto, i fuochi d'artificio aprirsi nel cielo e ricadere. L'immagine dei fuochi che si aprono è un effetto che si riesce a rendere in modo tanto efficace proprio grazie all'associazione tra i fuochi e i "fiori che sbocciano". 

Dopo aver ragionato e riflettuto insieme su ciò che emergeva e che io appuntavo sullo schermo touch,  ho proposto un'attività suggeritami  da Georgia Heard nel suo Awakening the heart: a gruppi i ragazzi hanno avuto la possibilità di declamare il testo decidendo insieme a quali parole dare enfasi ed eventualmente con quali gesti accompagnarne la lettura.

La fase di immersione è continuata con la lettura di altri testi, tra cui uno della Carminati, dal titolo "Bici". Anche in questo caso, per la prima lettura, ho chiesto ai ragazzi di chiudere gli occhi e "vedere con la mente" le immagini che le parole suggerivano. Questa volta, però, è stato più difficile concordare su ciò che la poetessa voleva comunicare: prima di proporre l'ascolto, infatti, non avevo dichiarato il titolo ai ragazzi. Una volta rivelato il titolo, tutto è stato più chiaro. Così abbiamo scoperto "il potere del titolo", alcuni componimenti, infatti, privati di esso non arriverebbero con chiarezza al lettore, pensiamo ad una poesia celeberrima come Soldati di Ungaretti.

Ho proposto, come mentor, anche poesie composte da ex alunni e anche su di esse abbiamo ragionato.


Dopo aver lavorato in plenaria su più testi, osservando ed appuntando ciò che emergeva dalla discussione, ho diviso i ragazzi in gruppi e assegnato a ciascun gruppo un componimento che avevo selezionato dall'antologia che in prima abbiamo in uso. Ho chiesto quindi di ragionare insieme sul testo e appuntare sul taccuino alcune riflessioni scaturite dal confronto fra loro. Avrebbero dovuto confrontarsi su ciò che notavano o li colpiva, e su ciò che avrebbero voluto rubare agli autori. A turno ciascun gruppo ha relazionato su quanto emerso dal confronto.

Per trovare argomenti su cui incentrare i nostri testi ci siamo avvalsi del "Tutto su di me" e del "Barattolo della felicità" riempito con le parole del cuore, e realizzato dopo la lettura de "Il venditore di felicità" di Davide Cali e Marco Somà.

Con la poesia si è aperta la stagione del Laboratorio di scrittura nella mia prima, come dicevo. La prima minilezione, dunque l'ho tenuta sul processo di scrittura. Ne è seguita una su come stendere la prima bozza, e una su come dare una struttura al pezzo. Quindi ho proposto la metafora e una minilezione in cui ribadivo l'importanza di utilizzare il lessico sensoriale. Ho previsto una consegna intermedia per prendermi il tempo di monitorare il lavoro di tutti e lasciare un post - it con qualche spunto di riflessione. Successivamente ho proposto la minilezione "Riduci all'osso" che, come sempre,  è stata fondamentale per far risultare "più poetici" i componimenti e una su come spezzare i versi


Per la seconda consegna prevedo di presentare qualche altra strategia.

Ho richiesto la produzione di una biografia del pezzo, dopo averne letta una scritta da me e ho fatto compilare e consegnare un breve questionario di autovalutazione che  aiutasse i ragazzi ad intervenire sul proprio lavoro e a migliorarlo.

La difficoltà più grande emersa nel corso delle consulenze è stata quella di riuscire a tradurre il proprio pensiero in immagini, nelle ultime minilezioni, quindi, ho insistito molto su questo aspetto.

Ora sono qui che leggo componimenti e process paper e mi fermo su una frase in fondo ad una biografia del pezzo, in cui chi scrive dice che inizialmente pensava di non farcela, invece è soddisfatto del proprio lavoro. Aggiunge poi che non vede l'ora di scrivere un'altra poesia, e che questa volta visto che grazie alle minilezioni conosce tante strategie, sarà molto più in gamba.

E un'altra poesia la scriveremo senz'altro a breve. 


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