La montagna della storia... come la disegno io!



La mia avventura con il Writing ed il Reading Workshop in classe inizia circa quattro anni fa. L'incontro con il gruppo degli iwt è stato uno tsunami nel mio approccio all'insegnamento della lettura e della scrittura in classe, come per tanti insegnanti, del resto.

All'epoca le teachers condividevano generosamente i materiali sui loro blog e sulla pagina facebook del gruppo, ma non esistevano ancora testi scritti di loro pugno, in italiano, dunque, su cui formarsi per accrescere il proprio bagaglio di strategie di lettura e di scrittura da proporre agli studenti ( fatta eccezione per "Scrittori si diventa" di Jenny Poletti Riz).

Cercavo quindi, con i miei mezzi e i miei limiti, di dedurre il più possibile dai post, dai testi della Serravallo, acquistati quasi subito, e ... da Pinterest

 Ebbene sì, all'epoca avevo scoperto su Pinterest una vera miniera di informazioni sul WRW e di anchor chart chiarificatori e accattivanti.

In merito alla strategia della montagna della storia, cominciai a proporre di disegnare la linea del plot per lavorare sulle fiabe dei fratelli Grimm che leggevamo insieme. 

Per comprenderne bene la struttura, come dicevo, le immagini proposte su Pinterest da colleghi americani furono di grande aiuto. Una strategia ovviamente, prima che io la proponga ai ragazzi deve risultare ben chiara a me. Così cominciai a disegnare le montagne di varie fiabe, cadendo però in un errore. Tutte le immagini di plot che vedevo prevedevano un avvallamento iniziale, proprio dopo la prima breve linea retta ( che a mio avviso stava ad indicare l'inizio della storia, quindi il setting e la presentazione del personaggio principale, più o meno). 

Identificai, allora, subito, questo avvallamento con il problema della storia, visivamente mi sembrava molto efficace: c'è una situazione di calma iniziale, poi l'equilibrio si rompe (avvallamento!) e poi la storia comincia a salire (rising action).

Col tempo ho scoperto che l'avvallamento stava ad indicare proprio altro. La forma ad uncino (hook) data alla parte iniziale del plot voleva rappresentare graficamente l'incipit di una storia, che deve agganciare il lettore, prenderlo all'amo, essere "acchiappalettore" insomma!

Intanto il plot, come lo disegnavo io, si era già diffuso nelle mie classi. Parlavamo di storie ragionando sullo schema che io avevo proposto e andava bene. Da allora, questo è il mio modo, forse errato, ma per me efficace, di proporre la linea del plot!

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