Zia Agatha fra i banchi.

 

Un albo non propriamente "disegnato" sull'accoglienza, o sull'orientamento, quello che ho scelto come prima lettura condivisa quest'anno in terza. Parlo di Cara Zia Agatha (di Beatriz Martin Vidal, edito da orecchio acerbo) che ho conosciuto durante un corso sul wrw tenuto da Silvia Pognante, e che non posso negare inizialmente mi abbia un po' spiazzato. Sfogliandolo con calma e munita di taccuino del lettore, poi,  non ho potuto non apprezzarlo, né  ho potuto fare a meno di pensare che sarebbe stato più  che adatto ad aprire la stagione delle letture ad alta voce nella mia terza.

Ho pensato che quest'anno ci volesse un albo più sfidante per rompere il ghiaccio e mettere subito, nuovamente, le mani in pasta. 

Condivido in fondo all'articolo la traccia che ho costruito e seguito, in cui sono dettagliate le attività. 

Il percorso è durato quattro ore circa.

Prima ora. Sono partita chiedendo ai ragazzi di soffermarsi su tre elementi: la copertina, l 'immagine di colei che presumibilmente è  Zia Agatha, posta sulla quarta di copertina, e il titolo. Nel primo lampo di scrittura ho chiesto di immaginare di cosa potesse parlare la storia prestando particolare attenzione ai dettagli. 

I colori, un po' cupi, ad alcuni hanno fatto pensare all'horror, e molti quick write scaturiti da questo primo momento di riflessione offriranno begli spunti per futuri testi di fiction.

Quindi abbiamo da subito cominciato a familiarizzare con le protagoniste, osservando, una volta aperto l'albo, l'immagine di Louise che scrive e mettendola a confronto con quella della ragazza presente sulla copertina.

Su ogni tavola ci siamo fermati, ed ogni volta ho chiesto di osservare con attenzione ed esprimere le impressioni ad alta voce. I ragazzi si sono espressi sull'ambiente, sul giardino, sul tratto dell'illustratore che sembra aver realizzato dei dipinti, più che dei disegni.

Giunti al momento in cui si dice che Alice soffre di febbre primaverile mi sono fermata e ho chiesto se a loro avviso si trattasse di un racconto realistico. Tutti si sono mostrati concordi nel ritenerlo tale. Così, quando ho voltato pagina, hanno manifestato tutto il loro stupore. E' in quel punto della storia infatti che si assiste ad una sorta di divaricazione tra testo e immagini, che cattura e spiazza. Ed ecco esplodere, insieme alla febbre di Alice, tutta la potenza degli albi. Da questo momento in poi, testo e immagini si guardano e dialogano, suscitando meraviglia e domande nella mente del lettore.

Durante questa prima ora la lettura si è fermata alla tavola in cui Louise e Alice portano Emma a fare una passeggiata. Ho chiesto, come compito a casa, di annotare le prime impressioni sul taccuino.

Seconda ora. La volta successiva ho sfogliato nuovamente l'albo dall'inizio, fermandomi al punto in cui ero arrivata. E' seguito un momento di condivisione delle annotazioni scritte a casa e siamo ripartiti.

Abbiamo letto dell'infestazione nella serra, dell'esilarante battaglia con i volatili, di Mr Herdford e siamo arrivati alla conclusione.

Questa volta abbiamo riflettuto di più sui personaggi: ci siamo fermati sulle loro caratteristiche,  e sull'evoluzione dei loro comportamenti nel corso della storia, sul conflitto, e ci siamo confrontati. Quindi abbiamo buttato giù un lampo di scrittura per raccontare quale tra essi ci somigliasse di più e per quale motivo. Ne è seguito un altro breve momento di condivisione.

Ho sfogliato nuovamente l'albo e, come compito a casa, ho chiesto loro di annotare su una tavola a scelta.

Terza ora. Anche la terza ora di laboratorio su questo albo è cominciata con un momento di condivisione delle annotazioni. Dopo aver nuovamente sfogliato l'albo, ci siamo fermati sulle connessioni, quelle con altre storie e con il mondo. Ho distribuito una scheda su cui appuntare quelle che riuscivano a trovare e poi ci siamo confrontati in plenaria. Siamo così passati da Miss Peregrine a Piccole donne, alla "convivenza" tra uomo a natura, e tanto altro. Dopo la discussione in plenaria, abbiamo messo in ordine i pensieri scrivendo un'annotazione su quanto emerso dal confronto.

Quarta ora. La quarta e ultima ora l'abbiamo dedicata ad indagare i temi della storia, con il preziosissimo ausilio dell'organizzatore grafico dell'iceberg, da Leggere, comprendere, condividere di Cavadini, De Martin, Pianigiani. Dopo aver scritto qualche riga sull' argomento e aver segnato gli indizi, ho chiesto di prendersi qualche minuto per rileggere quanto appuntato insieme intorno all'iceberg, e rispondere nella propria mente alla fatidica domanda: e quindi? Di cosa parla veramente questa storia? 

Infine ci siamo confrontati ed è stata una rivelazione stringere il tema (i temi!) tra le mani, essere riusciti ad estrapolare con consapevolezza concetti universali da una storia così particolare.

 Avevamo già in passato provato a dedurre i temi, lavorando sui colori come simboli, ma il passaggio non era limpido e il tema veniva forse sfiorato, ma non "catturato" a pieno. Mi aspetto, adesso di trovare icesberg nei taccuini realizzati in autonomia, sui libri letti individualmente.

Salutata Zia Agatha, e riposto anche questo albo nel baule delle nostre memorie condivise, ci avviamo verso il primo percorso di Writing dell'anno.


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