Vetro: il nuovo che sento già pronto.


 Mio cuore

pezzo di vetro

guardando attraverso

vedo un poco distorto

quello perdo,

quello che ho dentro

il nuovo

che sento già pronto

Silvia Vecchini


Guardando attraverso un pezzo di vetro modellato dalle acque del mare abbiamo provato a ritrovarci come lettori ed a scoprire ancora una volta che la buona letteratura parla a noi, parla di noi  e ci spiazza anche. 

Così  l' albo Vetro di Silvia Vecchini  e Cristina Pieropan si conferma uno strumento potente per permettere ai ragazzi di confrontarsi con un testo e sentirsi pienamente chiamati in causa, anche se in terza media l'atteggiamento sembra talora essere quello di chi non si lascia coinvolgere così facilmente. 

Ho letto questo albo la prima volta tre anni fa sempre in una terza media, durante il primo anno di sperimentazione del Reading Workshop, l'ho scoperto grazie ad un suggerimento della prof. Silvia Pognante, cui sono grata per avermi introdotta al mondo del WRW. 


La lettura di questo albo si colloca a mia avviso "naturalmente " in una terza media, quando i ragazzi si trovano da poco dentro  "quella specie di galleria" di cui parla la protagonista, ma non sanno esattamente in quale punto di essa siano, quanto ci vorrà per uscirne e soprattutto come ne usciranno, quanto diversi da ciò che sono adesso.

L'invito allora è  quello di fermarsi e conservare il ricordo di ciò che si è ora, nella consapevolezza che si cambierà e che di chi si è  adesso probabilmente si avrà nostalgia.

In classe ci siamo fermati sulla poesia "Mio cuore" e abbiamo cercato insieme di interpretarne il significato ragionando sulle scelte dell'autrice. Ci siamo poi chiesti quale esperienza per noi può costituire uno spartiacque tra l'essere piccoli e l' essere grandi. Quindi abbiamo provato a fermare il tempo con l'hashtag #comesonoadesso, facendoci guidare dai suggerimenti emersi dal testo: da cosa traggo gioia nella mia quotidianità, a cosa penso prima dormire, cosa mi piace fare di domenica, di cosa ho paura, e così  via. 

Per concludere abbiamo provato a definire la protagonista selezionando degli aggettivi, secondo una strategia di comprensione del testo più volte sperimentata nel precedente anno scolastico. Tra le tante mi ha colpito la definizione di "ragazza standard" , e alla mia richiesta di chiarire l'affermazione è stato risposto che si tratta di una ragazza normale, in cui viene naturale identificarsi.

Avevo preparato più attività su questo albo, qui sotto la traccia che intendevo seguire e che comunque, in larga parte, ho seguito.

Commenti