Autobiografia di un'opera d'arte.

Da quando mi sono avvicinata al WRW tutto è cambiato nel mio modo di approcciarmi al lavoro in classe. È proprio cambiata la prospettiva, nel senso che adesso, dopo due anni di sperimentazione ( o tentata sperimentazione) lavorare perché i ragazzi diventino "scrittori competenti e lettori a vita", come tante volte ho letto sul blog degli iwt, è diventato un imperativo categorico, ed ogni occasione è buona per perseguire questo obiettivo. Così anche quando in corso d'anno si palesa un'attività che non avevo preventivato, il mio tentativo è sempre quello di ricondurla in qualche modo al laboratorio.

Durante il secondo quadrimestre il collega di Arte ha cominciato ad allestire con tutte le classi dell'Istituto un meraviglioso Museo virtuale con l'applicazione Artsteps.  I ragazzi "avrebbero impersonato" le loro opere d'arte preferite imitando le pose, l'abbigliamento e le espressioni dei protagonisti in fotografie che nel nostro Museo sarebbero poi state posizionate proprio accanto ai quadri che intendevano "interpretare".

L'applicazione prevede la possibilità di inserire testi e audio, e così, con entusiasmo, ho accolto la proposta di far scrivere ai ragazzi una sorta di breve presentazione del quadro, assecondando l'idea del collega, da me pienamente condivisa, di far parlare le opere in prima persona.

Come avrei lavorato in una situazione simile prima del WRW? Avrei detto ai ragazzi di scrivere un testo in prima persona, fingendo che fosse l'opera d'arte a parlare. Avrei suggerito loro di inserire alcuni dettagli di verità come il nome dell'autore, l'anno di realizzazione, la tecnica utilizzata e così via. Magari non avrei nemmeno fatto scrivere il testo in classe, lo avrei dato come compito a casa, così da non togliere spazio alle lezioni che avevo programmato. In questo modo sicuramente i ragazzi più esperti avrebbero svolto un buon compito, non tutti però avrebbero saputo come impostare il lavoro e tanti si sarebbero limitati a riscrivere quanto trovato nelle proprie ricerche. 

Per trasformare quest'attività in un'occasione per far crescere i ragazzi come scrittori, il primo problema che mi sono posta è stato quello di cercare dei "mentor" adatti allo scopo e non avendone trovati, seguendo quanto più volte consigliato dagli italian writing teachers, mi sono cimentata nello scriverne io stessa un paio. Per produrre i miei testi ho scelto un quadro che non rappresentasse figure umane, questo perché ho ritenuto che per i ragazzi "far parlare" personaggi dipinti o scolpiti sarebbe stato più facile che far parlare una "natura morta"! Ho pensato che avrei dovuto scegliere un'opera difficile da "animare", così che nessuno si sentisse  scoraggiato. Ho scelto "Ramo di un mandorlo in fiore" di Van Gogh.

Ho, quindi, realizzato alcune presentazioni con lo scopo di guidare i ragazzi nella stesura dei loro testi. Le presentazioni seguono in larga parte lo schema tipico delle minilesson di scrittura, le prime due  puntano sulla "ricerca di idee" per scrivere, e sono questaquesta (nella seconda è presente un primo mentor 😅 scritto da me). Ho proposto poi "Coinvolgi il lettore", qui è presente il mio secondo mentor. In questo Spark invito i ragazzi a rendere più accattivanti i loro pezzi rivolgendosi direttamente al lettore, inserendo qualche aneddoto o facendo raccontare al quadro ciò che vede. Infine, l'ultima presentazione, brevissima, fornisce qualche indicazione per costruire l'incipit.

Ho proposto l'attività sia in prima che in seconda, il progetto del Museo ha infatti coinvolto tutte le classi dell'Istituto. I ragazzi di seconda ovviamente sono andati avanti in modo più spedito, avevano infatti poco prima lavorato sui propri testi autobiografici, disponevano di un maggior numero di strategie e godevano sicuramente di una maggiore esperienza. In prima il lavoro è stato comunque efficace e ha visto i ragazzi piuttosto coinvolti, i visitatori del Museo del resto avrebbero potuto leggere i loro pezzi e doverli mostrare ad un pubblico che non fosse limitato all'insegnante ha reso sicuramente l'esperienza più motivante. 




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