Con Lunamadre ho avuto occasione di far sperimentare ai ragazzi alcune strategie per la lettura "profonda" proposte da Jennifer Serravallo nel suo Reading Strategies Book, che potranno poi essere messe in pratica durante la lettura individuale.
Leggere questo libro ci è piaciuto molto, il racconto è molto coinvolgente. Durante la lettura spesso vedevo mani alzate, i ragazzi aspettavano la fine del capitolo per esprimere le proprie impressioni, per fare premonizioni e domande, in modo del tutto autonomo, spesso senza particolari sollecitazioni da parte mia. A questi momenti di condivisione e confronto piuttosto spontanei in plenaria, si sono alternati momenti nei quali ho chiesto di indagare particolari aspetti della narrazione, per cercare di fornire quelle strategie di comprensione del testo a cui accennavo.
Perché questo libro, dunque? Un libro non particolarmente sfidante, adatto anche ad una lettura autonoma? Perché immaginavo avrebbe "agganciato" l'attenzione della classe, e non nascondo che l'entusiasmo, l'interesse dei ragazzi ha contato molto per me, è stato il "carburante" che mi ha permesso di procedere in modo sempre più deciso e sicuro. Questo romanzo ha destato interesse, curiosità sin dal primo capitolo, che secondo me è proprio "acchiappalettore", l'elemento "orrorifico" infatti si manifesta quasi subito ed i protagonisti sono ragazzi "di oggi" che usano smartphone e youtube, con i quali è facile identificarsi. Perché, in fondo, un libro si può leggere a più livelli e questo mi ha permesso di "mostrare" e far sperimentare a tutti alcune strategie di comprensione. Tutti infatti eravamo pienamente nella storia.
La brevità del testo e il genere (thriller/horror) hanno anch'essi inciso sulla scelta, sono riuscita a completare la lettura in circa un mese e mezzo, dedicando all'attività tre ( a volte quattro) sessioni di circa un'ora a settimana. Per quanto riguarda il genere, volendo lavorare in scrittura sull'horror nel secondo quadrimestre, ho pensato che sarebbe stato importante cominciare a costruire un "terreno comune" su cui poterci confrontare più avanti.
A inizio anno, con la lettura dell'albo "Un piccolo mondo" di Loricangi (di cui avevo letto in un bellissimo post della prof. Simona Malfatti) avevo introdotto la strategia 6.1 del Reading Strategies Book di J. Serravallo e dopo aver indagato pensieri, emozioni, azioni e parole del protagonista ( ispirandomi liberamente alla strategia n. 6.18) ho chiesto di dedicare una pagina di taccuino agli aggettivi con cui avremmo potuto qualificare il personaggio, deducendoli da quanto osservato con la 6.1. Con Lunamadre siamo allora partiti direttamente da qui. Abbiamo dedicato ai protagonisti una pagina a testa e man mano che la storia procedeva abbiamo attribuito aggettivi a ciascuno, dopo averne discusso in plenaria.
Poi, con la strategia 6.11 (Character Comparisons), abbiamo messo a confronto due dei protagonisti che avevano vissuto un'esperienza molto simile, l'incontro con la strega. Abbiamo così potuto valutare se ci fossero elementi ricorrenti nel manifestarsi dell'antagonista e osservare bene i due personaggi e le loro reazioni. Questo lavoro ci ha permesso di confermare quanto fino a quel momento avevamo intuito, che i due, cioè, hanno un temperamento decisamente diverso, pur essendo entrambi spaventati. Da qui un QW sull'incontro tra la strega ed un altro personaggio a cui ancora "la dannata" non si era manifestata. Questo è stato davvero un bel momento, pur trattandosi di un lampo di scrittura infatti, ho notato come alcuni di loro avessero fatto proprie alcune espressioni, inserito elementi o termini "ascoltati" durante la lettura e poi rimasti impressi. Tutti hanno inoltre inserito "i vermi bianchi", che sono il marchio di fabbrica dell'antagonista!
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