Letture. "La sfolgorante luce di due stelle rosse". Essere eroi. Annotare partendo da una citazione.




La sfolgorante luce di due stelle rosse

di Davide Morosinotto

Mondadori

pagine 426

dai 12 anni


Ho letto questo libro quasi un anno fa. L'ho amato molto, ancor più del Rinomato catalogo. Mi è piaciuto il luogo, il tempo, i dettagli del racconto e l'impaginazione, l'alternarsi dei diari e dei colori delle penne. Mi è piaciuta l'idea, quella di fare di Viktor, uno dei protagonisti, l'artefice di un'impresa leggendaria: attraversare il Lago Ladoga ghiacciato, durante la seconda guerra mondiale, percorrendo per la prima volta la strada della Vita, quella che avrebbe consentito alla città di Leningrado sotto l'assedio dei nazisti, di ricevere rifornimenti e resistere, aprendo così un varco alla speranza.

Fra le citazioni che più mi hanno colpito, questa, pronunciata da Victor, è quella maggiormente mi ha fatto riflettere: ci sono più modi per essere eroi: c'è chi è un eroe perché parte e salva il mondo... C'è chi è un eroe perché resta, e tiene duro.

I fratelli Viktor e Nadya, sono sicuramente degli eroi. Entrambi i  personaggi sono ricchi, a tutto tondo, con una forte personalità, che cambia nel corso del racconto. La loro crescita comincia con un allontanamento dalla loro città e dai loro genitori e col procedere della storia i due ragazzi diventano sempre più forti, temprati dalle difficoltà che incontrano, a causa della guerra. Viktor e Nadya si scoprono due leader, entrambi si ritrovano a prendere decisioni difficili, ed entrambi vengono "ascoltati" dai gruppi di coetanei a cui si accompagneranno. Sono coraggiosi, ma il loro eroismo si manifesta diversamente nel corso della storia.

Viktor è infatti un personaggio dinamico, lui è l'eroe che parte e salva il mondo. Viktor agisce e vive molteplici avventure rocambolesche. Si sposta continuamente alla ricerca della sorella, la sua storia è un lungo viaggiare per luoghi impervi e su mezzi di fortuna. Finirà in un gulag, attraverserà un tunnel sotterraneo, viaggerà su un camion "sventrato" sul Lago Ladoga ghiacciato, camminerà tanto, nella neve, trascinando slitte.

Nadya, invece, è l'eroe che resta, e tiene duro, la sua avventura è tutta fatta di resistenza al nemico. Fermo è il treno 76 su cui si trova e ferma in mezzo al Lago Ladoga è la fortezza di Oreshek, in cui trascorrerà molto tempo, con un manipolo di soldati Russi, presidiando e difendendo quel luogo con tutte le sue forze e la sua "genialità". Nadya è anche ferma sui suoi principi, segue sempre il suo cuore, non tradisce mai se stessa, si comporta sempre come ritiene sia giusto fare, anche se le circostanze suggerirebbero strade più facili, senza lasciarsi spaventare da quelle che potrebbero essere le conseguenze delle sue azioni. 

Questi eroi che restano, e tengono duro, fanno fatica esattamente quanto, e forse più degli altri.



 

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